La SEO, si sa, non è una scienza esatta. Gli algoritmi cambiano con una fretta disarmante, le SERP mutano e le nuove tecnologie e i cambiamenti sociali modificano il modo di approcciarsi alla rete e comporre query di ricerca. In questa ottica di cambiamento progressivo, spesso ci si chiede come difendersi dagli aggiornamenti degli algoritmi e mantenere i posizionamenti raggiunti per non vedere naufragare i propri business.
La SEO Predictive, o SEO Predittiva, piccolo neologismo che mi sono inventato, si basa proprio sul concetto di anticipare i tempi e affidarsi ad una strategia SEO (e non solo) che permetta di non perdere i posizionamenti raggiunti e di avviare business online a lunga termine senza avere l’ansia del domani.
Ok, ma come si fa questa SEO Predictive? Per quanto mi piaccia scrivere, oggi voglio arrivare subito al nocciolo della questione e spiegarti il mio personale approccio alla SEO per anticipare il futuro e non subire “mai” cali drastici.
Andiamo subito alla parte pratica.
Seguire/anticipare le tendenze
Il primo consiglio che voglio darti è quello meno legato all’operatività e al Digital Marketing, ed è quello di guardarti attorno con curiosità e spirito critico e analitico, per imparare a valutare i cambiamenti e studiare i dati per elaborare un pensiero predittivo che ti permetta di avere successo un domani.
Utilizza i vari strumenti di analisi e tieniti costantemente aggiornato su ciò che accade nel mondo, sulle integrazioni delle nuove tecnologie e suoi cambiamenti sociali. Per avviare attività SEO di successo devi focalizzarti sulle persone, per cui capirle e anticipare come queste potrebbero cambiare, o già stanno cambiando, è fondamentale per la parte operativa del digital marketing.
Sguardo fisso a Google Trends
E’ incredibile come i migliori tool per avere successo su Google siano offerti in maniera completamente gratuita dallo stesso Google. Ne è un esempio Google Trends, uno degli strumenti SEO più sottovalutati.
Trends, come fa intuire la parola stessa, permette di accedere a dati e grafici che mostrano, appunto, i trend per le nuove e vecchie ricerche. Questo tool non ti permetterà soltanto di comprendere l’andamento di una keyword nel tempo, ma ti permetterà di scoprire quali sono i nuovi interessi, quali sono le nuove parole chiave e quelli argomenti sono diventati trend topic.
Questo è certamente fondamentale per tutti i SEO e Copy che si occupano di testate giornalistiche, ma anche a chi si occupa di Affiliazione e SEO in generale, perché avrà modo di comprendere quali saranno gli argomenti di successo da qui in avanti e quindi le nicchie più interessanti sulle quali lavorare.
Ogni giorno, infatti, Google registra il 16% di nuove query di ricerca. Questo significa che gli utenti non soltanto ricercano nuove parole chiave e nuovi argomenti, ma che ricercano anche in modo diverso quelle “vecchie”, magari mutandone e espandendo il search intent. Google Trends ti permetterà quindi di accedere facilmente a questi dati e di comprendere i cambiamenti e le nuove ricerche in modo semplice e intuitivo.
Questa è una delle ragioni per cui la keyword research dovrebbe essere rifatta a distanza di tempo, per verificare che non vi sia la presenza di nuove chiavi interessanti da approfondire nei nostri contenuti.
Ottimizzare la UX, l’User Experience
Aspetto al quale concedo un’attenzione spropositata è l’ottimizzazione dell’esperienza utente, ovvero la cura dell’aspetto visivo, dell’usabilità e della facilità di navigabilità del sito. La UX è fondamentale perché ci permette di farci apprezzare maggiormente dall’utente, di facilitargli l’uso del sito, di aumentare la qualità percepita dei contenuti e di svolgere attività di CRO, ovvero di Conversation Rate Optimitation.
Ottimizzare l’esperienza utente diviene sempre più importante perché l’utente medio è sempre più esigente, ragion per cui bisogna colpirlo positivamente e coccolarlo in ogni pagina del nostro sito, aiutandolo a compiere in modo semplice e piacevole ogni azione nel sito: dalla lettura alla compilazione di un preventivo.
Il miglioramento dell’esperienza utente ha inoltre vantaggi diretti sulla SEO: ad esempio l’abbassamento del Dwell Time è uno degli elementi che viene preso in considerazione dal machine learning di Google Rankbrain, il terzo fattore di posizionamento sui motori di ricerca.
Facilità di utilizzo, piacevolezza del sito e velocità dello stesso dovranno essere prerogative immancabili nell’ottimizzazione di un sito. Anche l’integrazione di contenuti video e audio potrà aumentare notevolmente l’esperienza utente e aiutare a potenziare il proprio business.
La ricerca vocale
In un articolo sulla SEO che si pone l’obiettivo per prevedere gli sviluppi futuri di Google non poteva certo mancare una sezione dedicata alla ricerca vocale, che potrebbe stravolgere completamente il modo di approcciarsi a Google e di compilare le query di ricerca.
Personalmente non ho mai apprezzato la scrittura per i motori di ricerca, preferendo sempre quella per gli utenti, e così credo continuerà ad essere sempre più, anche con l’arrivo delle voice searches. Ciò non toglie che sicuramente alcune dinamiche cambieranno, ma la buona scrittura online già intercetta i cambiamenti che potranno arrivare in seguito all’aumento dell’utilizzo delle ricerche vocali.
Il mio consiglio è semplice: devi scegliere parole semplici e scrivere in modo breve e chiaro. Utilizza un linguaggio naturale e frasi conversazionali, cerca di rispondere alle domande Chi, Cosa, Quando, Dove e Perché, possibilmente integrandole nel testo, e dai maggiore peso alle parole chiave di coda lunga.
La link building di domani
In questi anni la link building è cambiata in modo frenetico e Google sembra valutare in modo sempre più diverso e intelligente i backlink in entrata su un dominio. Attorno alla SEO Off-site se ne sentono di tutti i colori: c’è chi dice che Google presto non prenderà più in considerazione i link, cosa che personalmente credo non avverrà mai (vista la centralità dei link nei motori di ricerca), e c’è chi dice che le menzioni prive di link saranno fondamentali nel futuro.
Io preferisco pensarla in maniera diversa.
Google sta diventando sempre più intelligente e può vantare sistemi di machine learning e intelligenza artificiale in grado di valutare e comprendere un’enormità di dati. In quest’ottica il modo più efficace per fare link building è più o meno riassumibile in tre punti:
- Concentrarsi sulla creazione e scambio di valore autentico e sincero
- Creazione di relazioni vere ed autentiche
- Integrazione della link building in una più ampia ottica di Digital PR
Non guardare solo alla SEO
Ebbene sì, in un articolo incentrato sulla SEO non potevo che sottolineare come allargare i propri orizzonti sia quanto di più necessario per avere successo online oggi e domani. Il posizionamento sui motori di ricerca non può più essere visto come un compartimento stagno bastevole al raggiungimento degli obiettivi di business, ma deve essere integrato in un’ottica e strategia di Inbound Marketing e Digital Marketing.
Oggi giorno, infatti, il marketing online diviene sempre più complesso, perché aumenta sempre di più la concorrenza, la complessità delle macchine e i canali di acquisizione. Un progetto, quindi, non può limitarsi al tassello della SEO, ma deve unire tutti i pezzi del puzzle in una strategia di Digital Marketing più ampia.
Inoltre, è possibile che la figura stessa del consulente SEO nel tempo possa variare, come in parte già è accaduto. Magari, fra qualche anno, i SEO verranno ricercati con altre parole chiave e lo skill set di un esperto di posizionamento verrà integrato in altre figure professionali. Di questo ne è già un esempio la figura del Growth Hacker, il quale conosce e pratica il posizionamento sui motori di ricerca che però integra in una visione di insieme più grande, cosa che oggi dovrebbe essere data come standard.
Studio dei brevetti di Google
Un comportamento un po’ da nerd che si può assumere per anticipare le mosse di Google è quello di studiare i suoi brevetti.
Da un po’ di tempo a questa parte il colosso di Mountain View ha infatti creato Google Patents, un enorme motore di ricerca dove si possono cercare brevetti depositati. Al suo interno si trovano anche molti brevetti per intelligenze artificiali e nuove tecnologie che un giorno potrebbero essere implementate e si trovano, ovviamente, i brevetti depositati da Google Inc. stesso.
Ne è un esempio il Dispositivo Intra-Oculare di Andrew Jason Conrad, una futuristica lente tecnologica che andrà inserita direttamente nella retina dell’occhio. Questo è certamente un esempio estremo, che se mai verrà applicato lo sarà fra moltissimi anni, ma vi sono molti brevetti attuabili che potrebbero cambiare le cose per Google e l’intera società.
Ne sono un esempio i brevetti per la ricerca vocale e per i nuovi sistemi di machine learning.
Da appassionato vi consiglio di darvi uno sguardo ogni tanto e spulciare i brevetti che trovate: questo potrebbe mostrarvi non soltanto come cambierà Google, ma come cambierà l’intera realtà che viviamo.
Conclusioni
Il futuro del posizionamento sui motori di ricerca non ci deve preoccupare. Non tanto per la presenza degli articoli che puoi trovare sulla SEO Predictive, ma perché abbiamo tutti gli strumenti per anticipare i tempi e comprendere come si evolverà il mondo online.
Il più importante strumento, inoltre, è completamente gratuito e a disposizione di tutti: sto ovviamente parlando del cervello, una macchina ancora più potente di Google. Con un po’ di esperienza e un bel po’ di competenze saremo infatti in grado di analizzare i dati attuali e sviluppare un pensiero predittivo che ci permetta di raggiungere risultati SEO invidiabili anche nel futuro, così da liberarci dall’ansia del fallimento e dei cambiamenti dell’algoritmo.
Nessuno, però, può essere certo e sapere a priori quale strada prenderà la SEO. Questo, infatti, è soltanto il mio modo di vederla e di approcciarmici.
Se tu la pensi diversamente e credi che la SEO predittiva dovrebbe essere affrontata in modo diverso sarei più che felice di leggere le tue parole a riguardo, così che si possa instaurare una discussione utile per tutti gli utenti.
Buona SEO 😉
Ciao Alvise, ottimo articolo sulla predictive SEO.
Secondo noi di MAGNET il posizionamento dei siti web ormai è diventata una sorta di comunicazione integrata che coinvolge i social, PR, strumenti di email marketing e così via.
Per fare SEO è necessario avere competenze trasversali e esperienza in più ambiti di mercato per avere risultati concreti.
Ciao Simone,
intanto grazie mille, mi fa piacere che l’articolo venga apprezzato.
Detto questo, sono d’accordo con te solo in parte.
Posizionare un sito web non ha nulla a che vedere con i social e l’email marketing.
Questi due sono infatti canali che non hanno alcuna implicazione diretta sul posizionamento.
Questo non toglie che oggi sia preferibile attuare una strategia multicanale che non prenda in considerazione soltanto la SEO ma anche tutti gli altri strumenti di Digital Marketing.
Quindi, per quanto riguarda il posizionamento di un sito web, è la SEO che la fa da padrona.
Per quanto riguarda, invece, il posizionamento di un brand, ecco che intervengono anche tutti gli altri canali.
Questo almeno è il mio punto di vista 🙂